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ALBERTO VAI

Classe 1967 (l’anno di Sgt Pepper’s!), cresco con la musica dei Beatles e dei grandi gruppi rock e progressive dei primi anni ’70 che ascoltava mio fratello maggiore.
Prendo in mano le bacchette per la prima volta attorno agli 11 anni ed è amore a prima vista. Già a 14 anni, dopo ben 3 lezioni da Tullio de Piscopo e 1 da Franco Rossi, inizio a suonare nelle band dei compagni scuola e degli amici della montagna. Alcuni di questi amici di una vita, Paolo Prandini, Eros Caimi, Massimiliano Lisa, li ritroverò tanti anni dopo, nelle mie ultime sorprendenti esperienze musicali.
Nella seconda metà degli anni 80, con una band fondata da me e da Paolo Prandini, i Dark Cristal, e con brani in inglese di nostra composizione, arrivano belle soddisfazioni. Partecipiamo nell’87 al festival del nuovo rock europeo al Rolling Stones di Milano, insieme ad una band allora ancora poco nota, gli Elio e le Storie Tese! Ma soprattutto teniamo tanti concerti nei locali milanesi, oltre 150 in pochi anni, in una Milano molto creativa e piena di locali dove suonare live.
Dopo un cambio di nome, da Dark Cristal ad Aforisma, e l’inserimento di Eros Caimi al basso e di suo fratello Ferruccio alla voce, ci orientiamo verso brani nostri prevalentemente in italiano. Nel 1992 vinciamo l’edizione decennale di “Scorribande”. Incidiamo un CD (Musicians, di cui si è praticamente persa ogni traccia!) con la Sugar Records di Caterina Caselli e abbiamo l’onore di lavorare con un grande arrangiatore, il mitico Vittorio Cosma. Io dico sempre che ho imparato di più in 3 giorni con Cosma che in 35 anni di musica! Facciamo anche un bellissimo libro fotografico con il grande fotografo Guido Harari. Seguono moltissimi concerti live. Ma il successo, quello sognato, non arriva. Tra la fine degli anni ’90 e la prima metà dei 2000 gli Aforisma continuano a suonare dal vivo con un repertorio di cover. Ci divertiamo. La musica è vita, passione che non ti lascia mai.
Nel 2009 un vecchio amico e compagno di classe delle medie, Massimiliano Lisa, che è sempre stato un visionario, mi chiama per un progetto musicale ideato da lui: un tributo ai Dire Straits, band che ho sempre amato. Mi ci butto a capofitto e contribuisco a far decollare gli Italian Dire Straits, una grande band che mi ha dato enormi quanto inaspettate soddisfazioni, consentendomi di suonare in alcuni dei più bei locali d’Italia e d’Europa, dal leggendario Blue Note di Milano (per ben 12 volte con diversi sold out!), al Crossroads di Roma, allo Spirit of ’66 in Belgio, poi in Germania, Olanda, Inghilterra, Scozia, Irlanda…quasi 300 concerti, una grande avventura e un grande successo.
Dopo 8 anni con gli Italian Dire Straits, nella primavera del 2017, in seguito a divergenze sul futuro della band e sull’impegno troppo gravoso richiestomi, incompatibile con la mia vita affettiva e lavorativa, arriva la separazione.
Decido allora di dar vita a un mio vecchio progetto, un tributo al grande Sting, con il mio amico d’infanzia Eros Caimi, bassista e vocalist con un timbro e una fisicità assolutamente perfette per essere il “nostro” Sting! Chiamo Irina Panfilova, un’amica e una grande artista, pianista e cantante eccezionale, e Luca Marra, chitarrista virtuoso, raffinato e sensibile. Nascono così i Legal Alien, Sting & Police Tribute Band. Una sfida ambiziosa per me: come batterista devo confrontarmi con dei mostri sacri, dei musicisti inarrivabili come Stevart Copeland, Omar Akim, Manù Katchè, Vinnie Colaiuta! Roba da far tremare i polsi! Ma…pare che la cosa funzioni.
Un ultimo accenno ai miei batteristi di riferimento, alle band che hanno segnato la mia vita. I Genesis e i Beatles. Phil Collins sia come artista che come genio della batteria, Peter Gabriel e il suo incredibile batterista Manù Katchè. I Queen. Gli Eagles. Sting, naturalmente! I Toto con Jeff Porcaro e Simon Phillips. A loro modo, soprattutto negli ultimi anni, anche gli Zeppelin e John Bonham.
Attualmente suono una Yamaha Absolute Hybrid Maple, con 3 tom (10”-12”-13”) e 2 timpani (16” e 18”), rullante Ludwig Black Beauty, Pedali DW 5000, piatti Zildjian K e K Hybrid, Paiste Signature. Ma ho ancora la mia vecchia Yamaha 9000 bianco perla in betulla del 1990, e in casa suono (quasi mai purtroppo) una Roland V Drum TD50KW.